Le correnti vaganti sono un pericolo per gli impianti con tubi metallici?

Ottobre 3, 2016 4:34 pm

Le correnti vaganti (dette anche parassite, disperse o, erroneamente, galvaniche) sono quelle correnti che abbandonano il loro percorso “normale”, cioè il circuito primario, rappresentato dai normali conduttori elettrici, per poi disperdersi nel terreno e penetrare in altre strutture metalliche, definite conduttori secondari.

Quando, dopo aver percorso un tratto della tubazione metallica, tali correnti fuoriescono nuovamente, si verifica la corrosione.

Va specificato che le correnti vaganti possono arrecare dei danni solo se si tratta di corrente continua. A tale proposito è opportuno ricordare come la corrente presente nelle comuni abitazioni non sia continua, ma alternata.

A questo dobbiamo anche aggiungere il fatto che la malta cementizia offre un’elevata resistenza elettrica. Di conseguenza, analizzando attentamente il caso dei tubi di rame, è evidente come esistano numerosi fattori che limitano drasticamente lo scaturire di fenomeni di corrosione di questo tipo: le corrosioni da correnti vaganti all’interno delle abitazioni, comprese le pose sottotraccia, sono dunque in realtà rarissime.

Può essere opportuno a questo proposito far notare come i casi di corrosione erroneamente attribuiti alle correnti vaganti riguardino quasi sempre i tubi che trasportano acqua fredda e mai quelli del riscaldamento del gas. Se la causa fosse davvero associabile alle correnti vaganti, si dovrebbe pensare che queste ultime siano così “intelligenti” da selezionare il tubo da intaccare a seconda del suo utilizzo.
Evidentemente no, è così ed è per questo che la causa di eventuali fenomeni corrosivi è da attribuire ad altri motivi.

A confermare i dubbi sulla reale plausibilità delle correnti vaganti, nella storico di SCTubes non sono presenti casi di corrosione per correnti disperse inerenti alle tubazioni di rame in impianti interni alle abitazioni.

Negli anni 70, ci fu un caso di corrosione esterna su tubazioni in un edificio, ma avvenuto durante la costruzione, a causa di correnti disperse da una saldatrice non adeguamente collegata alla struttura da saldare.

La causa, nei pochi casi di corrosione (pochi soprattutto in funzione alle decine di milioni di metri di tubo di rame annualmente installate) deve essere ricercata altrove, ad esempio in una quantità eccessiva di depositi carboniosi sulla superficie interna del tubo; quindi la prima misura di prevenzione (e di buon senso) è quella di acquistare tubi di altà qualità con bassi livelli di residui carboniosi.

A riguardo ricordiamo che il tubo di rame SCUDO® è fabbricato attraverso un processo produttivo di prepassivazione interna che abbatte i contenuti di residuo carbonioso di oltre il 70% rispetto a quello che la norma EN 1057 prescrive.

Riassumendo, l’esperienza dimostra come la corrosione per correnti disperse all’interno degli edifici sia limitata ad episodi rarissimi e certamente non determinanti ai fini della scelta del materiale.
Frequentemente si demonizza la presunta pericolosità di questo fenomeno ma l’argomento, nella maggior parte dei casi, è sfruttato per fini meno nobili della prevenzione.